Ecco invece cosa vi racconto io del mio giretto, durato un paio d'ore, domenica pomeriggio:
Quello che ho visto è stato puro rispetto per le materie prime, per i posti da cui provengono e per chi le produce. La dimostrazione che anche i tessuti e i materiali meno nobili, con la cura possono essere nobilitati. Ho visto passeggiare seducenti geishe con i loro invitanti kimono che non erano di seta ma che un'abile mano aveva dipinto come fosse. Ho incontrato Stella, a cui non vedevo l'ora di stringere la mano, perchè sì le amicizie virtuali possono essere belle, quando nate dall'incontro di interessi comuni ma quelle reali, fisiche lo sono molto di più. Ho sfiorato e accarezzato sari indiani di mille colori e me li sarei portati a casa tutti, così, solo per i gusto di averli. Ho apprezzato filati così leggeri e preziosi che sembravano essere stati tessuto da un ragno, un ragno molto elegante.
Ho visto abiti, pantaloni, mantelle che starebbero bene davvero a tutte le donne, abiti che hanno un proprio carattere ben definito perchè probabilmente gli è stato trasmesso da chi li ha creati ma che riuscirebbero ad adattarsi benissimo a chi li indossa come in una specie di affinità elettiva.
Eccovi raccontato quello che ho visto, anche se leggendo il post vi sarete accorti che più che vedere ho sentito, mi sono lasciata trasportare dalle sensazioni senza essermi caricata troppo di aspettative e a volte funziona molto di più, si riescono a cogliere più particolari e a godersi di più le cose.
Nessun commento:
Posta un commento